Industria 4.0, SAP si prepara a spostare sul cloud la maggior parte del ciclo produttivo.

La tecnologia avanza a velocità pazzesca. Partendo da questo assunto, Sap, azienda tedesca da 27.5 miliardi di euro, si prepara al mondo del domani. Da leader dell’Erp e nelle soluzioni informatiche per le aziende, Sap ha una parola d’ordine per tutto ciò che riguarda l’Industria 4.0 e questa parola è cloud.

Andrea Pagliari, Head of Business Development Digital Business Services in Sap Italia: Sap sta investendo pesantemente nel cloud ormai da diversi anni”.

Durante il Sapphire Now dello scorso luglio (la sua conferenza annuale, quest’anno svoltasi on-line), Sap ha lanciato il programma Industry4.now.

Si tratta di un’iniziativa di investimento che ha l’obiettivo di realizzare innovazioni essenziali nelle soluzioni a supporto della digital supply chain in generale e del software in fabbrica in particolare.

Il concetto alla base dell’iniziativa è di spostare sul cloud e in particolare sulla piattaforma cloud di Sap tutto quel software intermedio fra l’Erp e i macchinari che definiamo in genere “Mes”, Manufacturing Execution System, ottenendo di riflesso di portare sul cloud le macchine e gli impianti di produzione.

In soldoni si tratta di tagliare tutta quella componente di mezzo, compresa la sua parte fisica, spostandola nel cloud. Questo, ovviamente, porterà benefici sia di carattere economico ma anche di gestione, potendo contare sui software di gestione dedicati di Sap.

Andrea Pagliari, Head of Business Development Digital Business Services in Sap Italia ha spiegato:

Le soluzioni in ambito produzione e manufacturing hanno sempre fatto parte dell’offerta di Sap. Quello che è cambiato è che con il lancio della piattaforma Sap Cloud Platform, avvenuto nel 2012, l’opzione cloud per collegare sensori da un lato e device dall’altro è diventata una realtà. Il programma Industry4.now segna una ulteriore focalizzazione verso questo aspetto, e vuole valorizzare soprattutto l’utilizzo industriale della piattaforma”.

In pratica, a giugno è stata enfatizzata l’idea di focalizzarci, ancora più di prima, sulla seconda ondata di adozione dell’Industry 4.0, e il tema di fondo è che il momento giusto è adesso. In termini di opportunità con i clienti, l’idea è che sia possibile andare oltre i concetti tradizionali del Mes e della solita pila gerarchica di applicativi che partono dall’Erp, scendono per il Mese arrivano giù ai Plc e alle macchine, fino al collegamento con i sensori. Oggi questo strato intermedio dal punto di vista logico può essere messo nel cloud, grazie a varie tecnologie che non sono soltanto Sap.

Quindi la cosa diversa rispetto al passato è che non devo più costruire tutto lo stack tecnologico, creare un’unica architettura per certi versi monolitica, ma posso spostare i dati direttamente nel cloud, collegare le macchine e lì da un lato utilizzare le capabilities della piattaforma per gestire processi caratteristici, proprio come oggi, e dall’altro andare a fare integrazioni orizzontali, eliminando i silos applicativi verticali oppure creare delle integrazioni con la parte a valle, con gli utenti interessati al feed dati della macchina ma che si trovano fuori dai miei “confini”.

Sap sta investendo pesantemente nel cloud ormai da diversi anni e questa è solo una delle modalità, quella di maggiore interesse per il Cluster Fabbrica Intelligente e anche per i vostri lettori. La cosa peculiare, non così scontata, è che posso prendere una macchina di Ansaldo Energia, una turbina, venderla a un produttore di energia e collegarla al cloud, operazione che prima era decisamente più complicata.

E usando la tecnologia cloud di Sap posso usare i dati che vengono caricati per vari scopi: sia per creare ulteriori elementi di integrazione di processo, sia per applicare algoritmi di intelligenza artificiale, sia per creare nuovi modi di integrare diverse parti del processo. Perché le macchine, una volta che sono nel cloud, possono far parte di una o più aggregazioni logiche, non è più come una volta che ogni porzione degli impianti, della supply chain era sì integrata ma in modo molto più rigido all’interno dello stesso stack verticale.

E questa è una novità utile anche per le Pmi, perché l’altra cosa importante da sottolineare è che questa architettura non richiede necessariamente di avere in azienda l’Erp di Sap. In pratica posso decidere, soprattutto in realtà che hanno situazioni interne molto distribuite, di non avere la contabilità e la parte gestionale su Sap, ma nonostante questo posso comunque fare una fabbrica intelligente nel cloud usando tecnologie Sap.

È evidente che se utilizzo il nostro ultimo gestionale Sap S/4Hana posso fare l’integrazione a partire dal sensore che comunica al cloud che c’è una temperatura fuori misura, fino all’ordine di manutenzione che viene visualizzato sul cellulare del tecnico che deve fare l’intervento.

Questa è la full integration. Ma anche senza arrivare a questo livello, le opzioni di ottimizzazione di questi processi di fabbrica sono tutt’altro che banali. Questa naturalmente è la visione futura, quello che secondo noi succederà nei prossimi 5 anni. Tutto è possibile perché alla base c’è la convinzione che avere nel cloud un cellulare o una fresa sarà la stessa cosa”.